Soffi di luna sfiorano la pelle mia nuda del tuo respiro
Surreali voglie di lunatiche ore
e lentamente cedo il reale al sonno e ti ritrovo
Invisibile mondo lo splendore d’un sogno
Oh la tua voce che mi carezza il cuore come il canto del vento fa col cielo e le tue labbra avide di strade inesplorate, come un novello angelo inesperto, cercano stelle dal sapor di miele.
Sorrido, mi sorridi Il paradiso, forse è racchiuso dentro un tuo sorriso.
Il volo, poi, verso l’indefinito chè verbo umano non può dare esegesi all’aura splendente del divino quando avvolge le essenze nell’amore.
La luna protegge i sogni degli innamorati
Non saprai mai quanto d’incanto riempi, di notte, le mie ore!
L'evento di ieri al Paladozza di Bologna, Raiperunanotte, ha avuto un grande successo. Santoro dice che si è raggiunto il 13% di share, lo streaming su internet ha registrato più di 125 mila accessi contemporanei e c'è chi parla di record: il più seguito avvenimento in streaming nella storia del nostro Paese.
Una grande manifestazione per la libertà di stampa che ha in qualche modo annullato l'editto bulgaro, essendo presenti contemporaneamente lo stesso Santoro, Bice Biagi (che tiene viva la memoria di suo padre) e Daniele Luttazzi. Il quale ha fatto un monologo al vetriolo.
Questa è stata la dimostrazione che ora la censura si può combattere con mezzi più efficaci e che non sarà più possibile "silenziare" le opinioni avverse al governo e soprattutto, la rabbia del Paese reale, messo alle strette dal precariato e dalla crisi economica.
I punti più forti della serata sono stati, l'intervista a Monicelli
e, ovviamente, il monologo di Luttazzi
(parte 1)
(parte 2)
Monicelli mi ha colpito profondamente, con il suo discorso sulla necessità di una rivoluzione che possa combattere l'oscurantismo e la prepotenza, non solo di questo governo, ma del popolo italiano in generale. Un popolo disposto, da sempre, ad obbedire alla legge del più forte. Dobbiamo essere pronti a lottare contro questi disvalori ormai dominanti, per il nostro futuro.
"La speranza è una trappola inventata dai padroni".
Per parafrasare Gaber, la situazione culturale non è buona. La scuola viene rasa al suolo per via dei tagli: degli stipendi degli insegnanti, delle risorse, delle materie. Conoscere la geografia è un'optional ora che c'è internet, i palmari, i navigatori satellitari. L'economia è l'unica cosa che conta in un mondo diventato mercato. Un economia che assorbe anche la politica, l'associazionismo, la vita delle persone: esse sono cifre su uno schermo, cose di poco conto, sacrificabili.
La televisione è un deserto di pixel vuoti, che non offre la benchè minima riflessione. Telegiornali che occultano notizie, sostituendole con sceneggiate sui saldi o sulle fiere gastronomiche; programmi di approfondimento dominati da politici urlatori, che si parlano addosso e non cambiano nulla; vecchi e nuovi film superficiali ; quiz al cui confronto, i test sugli scimpanzè sono un fine esercizio di intelligenza; programmi comici placebo, che inseguono la risata di stomaco e contribuiscono ad accettare lo status quo. La satira, bestia pulciosa, è bandita. E' bandito anche un qualsiasi programma che apra uno spiraglio tra il sistema di pensiero A e il sistema di pensiero B.
Al cinema sbancano i blockbuster con effetti speciali a mille o i film stile "Natale a...". Si festeggia il successo di questi titoli come la manna dal cielo. Fanno girare l'economia. Questo è l'importante. E poi si dice "La gente almeno va al cinema". Questo mi ricorda il discorso che fanno quelli che dicono che è un bene che i giovani leggano i libri della Meyer, perchè almeno leggono qualcosa. Non sono d'accordo. E' come dire che basta nutrirsi: non conta se io mangi un buon pasto completo, preparato con ingredienti freschi o se mangi solo della melassa, mi sarò comunque nutrito. Solo che nel secondo caso starò male. Bisogna pensare, dunque, ai danni. I danni a lungo termine che questo appiattimento culturale produce. L'italiano medio è legato ad un sistema di valori retrivi ed è portato a tentare di realizzare dei sogni altrettanto mediocri: la ricchezza ad ogni costo, avere tante donne, il SUV, le vacanze nelle località esclusive. Hanno Berlusconi come modello e sognano di diventare come lui. Sognano di diventare delle macchiette viventi.
La cultura non viene vista più come la via dell'emancipazione sociale, in un sistema dominato dalle raccomandazioni e dalle conoscenze e neanche come valore in sè, come la gemma che serve ad illuminare vite altrimenti grigie. E' necessario che si torni a dare importanza alla cultura, all'arte, al bello, a tutto ciò che rende la vita un'esperienza profonda e che ci salva da un arido nichilismo. Tra i valori da recuperare assolutamente, per sperare nel futuro, c'è questa curiosità, questa tensione verso l'infinito, che è il bisogno di conoscenza.