martes, 27 de julio de 2010

Patty Pravo






PATTY PRAVO


Divina, anticipatrice di mode, sofisticata, eccentrica, elegante, trasgressiva, imprevedibile. Ma soprattutto unica. Sempre bellissima, sempre intrigante, il volto malinconico ma ancora luminoso di Nicoletta Strambelli, poi diventata nota con il nome di Patty Pravo, non può che indurre ad una certa nostalgia. Nostalgia di un tempo aureo che non tornerà più, di una stagione indimenticabile in cui le speranze di milioni di giovani si riversavano per le strade e i tabù venivano infranti, le libertà conquistate a dura forza e i dogmi rimessi in discussione. Erano i tempi del "Piper", il mitico locale notturno in cui si condensava la bella vita mondana di Roma, di cui Patty Pravo è stata per anni campionessa imbattibile.

Nata nella decadente e lunare Venezia il 9 aprile del 1948, trascorre un'infanzia particolarmente tranquilla. Si iscrive dapprima al Conservatorio della sua città; frequenta corsi di composizione e pianoforte. Qualche anno più tardi (sono i primi anni '60) l'ondata della nuova musica, rock e beat che arriva dagli USA e dalla più vicina Inghilterra, la portano a lasciare Venezia per raggiungere Londra entrando così in contatto diretto con una nuova realtà.

Di ritorno dalla Gran Bretagna finisce per stabilirsi a Roma dove nel frattempo era nato il già citato "Piper". Ed è proprio lì che tra chitarre, minigonne e capelloni, Patty Pravo diventa una star. In particolare è Alberigo Crocetta, avvocato romano, talent-scout per l'occasione e (guarda caso) fondatore del "Piper", che intuisce le sue potenzialità. Qualche settimana dopo la giovane ragazza è negli studi della RCA dove registra il suo primo disco: "Ragazzo triste", versione italiana di "But you're mine" (tradotta per l'occasione dal sempiterno Gianni Boncompagni).

Il successo è travolgente, la gente impara subito ad associare il volto dolce di PAtty Pravo a quella voce personalissima e prepotente che ne fa subito un personaggio singolare, nuovo, drammatico.
La sua voce apre una vera nuova strada al rinnovamento della canzone italiana, all'introduzione nei patri confini nazionali del beat genuino, diventando così automaticamente la portavoce di migliaia di ragazze, di colpo desiderose di imitarla.

Bastano poche apparizioni in TV per confermare il successo discografico.
La riconferma arriva con le successive registrazioni: il nuovo 45 giri "Sto con te" e "Qui e là" vanno a ruba, così come qualche anno dopo (saranno già i '70 inoltrati) "Tu mi fai girar" o "Pazza idea" (quest'ultima è forse ancora oggi la canzone che più la rappresenta).

Carica di impegni Patty Pravo partecipa a numerose serate in tutte le città d'Italia, a vari spettacoli televisivi e all'immancabile "Cantagiro". Non mancano le proposte cinematografiche, fra cui è da annoverare una pellicola ispirata alla sua storia e al clima di quegli anni intitolato sapientemente "L'immensità (La ragazza del Piper)".
Vi figurano anche altri eroi del tempo, come Don Backy e Caterina Caselli.
Da questo momento in poi non si contano più gli album che ha inciso con varie etichette discografiche. Donna libera e indipendente non ha mai voluto (o saputo) restare legata ad una sola casa discografica.

Dopo un breve periodo di appannamento coinciso con la fine degli anni '80 Patty Pravo è tornata in auge nel 1990 vincendo la manifestazione canora "Una rotonda sul mare" e incidendo un nuovo disco con i suoi successi reinterpretati in chiave moderna.

Ancora vogliosa di sperimentare, nel 1994 incide a Pechino un nuovo lavoro: "Ideogrammi", cantato in italiano, cinese, francese e con l'utilizzo di "slang" inventati, traendo ispirazioni dai dialetti locali.
Il disco purtroppo non entra nelle classifiche e nemmeno un nuovo festival di Sanremo serve a rivitalizzare le vendite dell'album.

E' quindi di nuovo pausa per Nicoletta fino al 1997 dove ottiene un risultato esplosivo proprio al Festival di Sanremo, grazie alla splendida interpretazione della canzone "Dimmi che non vuoi morire", firmata dal grande Vasco Rossi, e grazie al successivo album "Notte, guai e libertà" che riconquista un pubblico che non l'aveva mai davvero dimenticata.

Nel 2000 esce Una donna da sognare, album nato da una seconda e fortunata collaborazione con Vasco Rossi e Gaetano Curreri. In estate partecipa per l'ultima volta al Festivalbar col brano Una mattina d'estate, di cui viene realizzato anche il videoclip.

Lo stesso anno la cantante riceve il Premio Personalità 2000.

Nel 2001 viene pubblicato un doppio album live (Patty Live '99), reduce dal successo del fortunatissimo Notti, guai e libertà tour.

Nel 2002 ritorna a Sanremo con il brano L'immenso, contenuto nel nuovo Radio Station: l'album, particolarmente moderno ed eterogeneo nelle sonorità proposte, viene realizzato in Brasile.

Nel 2004 esce un altro lavoro piuttosto all'avanguardia, Nic - Unic (Nicoletta Unica), l'ultimo pubblicato dalla Sony e anticipato dal singolo Che uomo sei.

Nel 2006 la Pravo riceve alcuni riconoscimenti, tra cui a Venezia un premio alla carriera come "Artista che meglio ha rappresentato e rappresenta l'Italia nel mondo", avendo calcato i più grandi palcoscenici del mondo.

Il 2 ottobre 2007 esce nelle librerie il libro Bla, bla, bla..., un'autobiografia scritta da Patty Pravo col giornalista musicale Massimo Cotto, edito da Arnoldo Mondadori Editore.

Viene pubblicato a Novembre 2007 l'album Spero che ti piaccia...Pour toi, un omaggio dell'artista veneziana alla cantante italo-francese Dalida, a vent'anni dalla sua scomparsa. Il cd raccoglie brani tratti dal repertorio di Dalida in francese, italiano e arabo, con nuovi arrangiamenti. L'album è prodotto dall'etichetta francese Kyrone Gp Music.

Nel 2008 esce nelle radio e nelle piattaforme digitali il singolo La bambola 2008, per celebrare i quarant'anni dalla sua uscita. La nuova versione del brano, nata per gioco grazie ai musicisti durante le prove del tour, è accompagnata da un video in cui Patty Pravo omaggia Amy Winehouse attraverso il caratteristico look. Il tour estivo riscuote parecchio successo, superando i 150.000 spettatori: il 18 settembre la Pravo si esibisce anche all'Arena di Verona.

Nel 2009 partecipa al Festival di Sanremo con il brano E io verrò un giorno là, composto dal giovane Andrea Cutri. L'inedito sanremese viene inserito nel doppio album Live Arena di Verona - Sold Out, registrato durante l'ultima fortunata tournée.

Alla fine dell'anno raccoglie alcuni filmati realizzati dai fans durante i suoi ultimi concerti in un dvd intitolato Circola un video su di me..., promuovendolo il 28 ottobre in un incontro all'Università Studio 3 di Roma.

Verso la fine del 2009 la cantante riceve il Premio Personalità e il Premio Ciampi alla carriera, per il quale si esibirà a Firenze il 14 Novembre.

Agli inizi del 2010 il regista Ferzan Ozpetek decide di inserire due brani di Patty Pravo nel film Mine vaganti, e cioè Pensiero stupendo e l'inedito Sogno, candidato al David di Donatello e premiato col Nastro d'argento e il Premio Lunezia per il miglior brano originale e per la qualità musical-letteraria del brano.


Dopo un'ulteriore collaborazione con Vasco Rossi nell'album "Una donna da sognare", nel 2002 torna a Sanremo con "L'immenso" e un nuovo album: "Radio station".

Numerosi i suoi nuovi e già avviati progetti: due colonne sonore (una per un film di Roberto Faenza, l'altra per una pellicola di cui lei stessa sarà protagonista), un film autobiografico, un disco live con la Piccola Orchestra Avion Travel (che sarà registrato in un concerto a Napoli) e per finire uno show, "The fool", a quanto pare già pronto per Rai Uno.

Il suo lavoro, uscito a fine marzo 2004, si intitola "Nic-Unic". Il 2 ottobre 2007 esce nelle librerie il libro "Bla, bla, bla...", autobiografia scritta con Massimo Cotto.

Viene pubblicato a novembre 2007 l'album Spero che ti piaccia...Pour toi..., un omaggio dell'artista veneziana alla cantante italo-francese Dalida a vent'anni dalla sua morte. Il cd raccoglie brani tratti dal repertorio classico di Dalida in francese, italiano e arabo, con nuovi arrangiamenti. L'album è prodotto dall'etichetta francese Kyrone Gp Music.

Nel 2008 esce il singolo "La bambola" per celebrare i quarant'anni dalla sua uscita. La nuova versione del brano, nata per gioco grazie ai musicisti durante le prove del tour, è accompagnata da un video in cui Patty Pravo omaggia Amy Winehouse attraverso il suo inconfondibile look.

Nel mese di febbraio dell'anno seguente partecipa al Festival di Sanremo 2009 con il brano "E io un giorno verrò là", composto dal giovane Andrea Cutri. L'inedito sanremese viene inserito nel doppio album Live.








martes, 6 de abril de 2010

Il rumore del mare

"Moonlit Seascape" by Thomas Moran


E’ un respiro,
un singulto
sincopato d’attesa
fossilizzato in braccia tese.

Come un amante
di amore eterno e rassegnato,
mi incanta
con il suo affanno triste.

Mai rassegnato mi urla
il suo ardore,
la fisicità violenta
dell’abbraccio
che anelo
ma sfuggo.

Il rumore del mare
compagna
ed è rammento
nel fondo
del cervello primordiale
di insostituibile amante,
di vita e di morte,
di inevitabile giustizia.

E’ risacca
di pulito,
di perdono
e di garanzia
della nostra eterna
purezza.



Notte magica




Il chiaro di notte
la luce argentata,
una notte di luna
una notte fatata...

L'argento del mare
riflesso negli occhi
invita ad amare.

Coperta.. d'amore
carezze sul cuore,
un pallido viso
un intenso sorriso.

Una lieve carezza,
un filo di brezza,
una lacrima sciolta
di felicità!

Sirena


SIRENA

Se mi perdo
fra onde di mare:
come opalescente
medusa mi
lascerò trascinare.

Nel vago ondeggiar
dell’acqua
mi trasformerò
in sirena.

Luccicar di sole.

Mare color
del bronzo.

Grandi,
candide vele:
scivolano
sulla loro
ombra.

Mi cullerò.

M’incanterò
Fra onde lucide.

Sirena.

Abbandonata al mare
canterò amore.

Nel silenzio:
non si ode voce.

viernes, 2 de abril de 2010

Buona Pasqua a tutti!



AUGURANDOVI UNA SANTA PASQUA A VOI TUTTI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE.
UN’ ABBRACCIO

Lunatiche ore


Soffi di luna sfiorano
la pelle mia
nuda del tuo respiro

Surreali voglie
di lunatiche ore

e lentamente cedo
il reale al sonno
e ti ritrovo

Invisibile mondo
lo splendore d’un sogno

Oh la tua voce
che mi carezza il cuore
come il canto del vento fa col cielo
e le tue labbra
avide di strade inesplorate,
come un novello angelo inesperto,
cercano stelle dal sapor di miele.

Sorrido, mi sorridi
Il paradiso,
forse è racchiuso
dentro un tuo sorriso.

Il volo, poi,
verso l’indefinito
chè verbo umano
non può dare esegesi
all’aura splendente del divino
quando avvolge le essenze nell’amore.

La luna protegge
i sogni degli innamorati

Non saprai mai
quanto
d’incanto riempi,
di notte,
le mie ore!

Chi sei tu?




Chi sei tu
che approfittando del buio
di notte cadi sul mio corpo
mi sussurri all’orecchio ed io
lievito sopra nuvola statica?
Chi se tu
che al canto del gallo
mi baci sulla bocca
e mi lasci intontito
ubriaco di desiderio
con il cuore che mi batte in gola?
Chi sei tu
che mi doni l’oro del sole
senza nulla chiedere, chi sei?
Sono un essere che vive di riflesso
la tua presenza mi è indispensabile
come l’acqua all’assetato
come il pane all’affamato
come la vita a chi ama perdutamente
Ed io, mi sono accorto
che ti amo, ti amo immensamente.








Venerdì, Marzo 26,2010
Prove di una rivoluzione


L'evento di ieri al Paladozza di Bologna, Raiperunanotte, ha avuto un grande successo. Santoro dice che si è raggiunto il 13% di share, lo streaming su internet ha registrato più di 125 mila accessi contemporanei e c'è chi parla di record: il più seguito avvenimento in streaming nella storia del nostro Paese.

Una grande manifestazione per la libertà di stampa che ha in qualche modo annullato l'editto bulgaro, essendo presenti contemporaneamente lo stesso Santoro, Bice Biagi (che tiene viva la memoria di suo padre) e Daniele Luttazzi. Il quale ha fatto un monologo al vetriolo.

Questa è stata la dimostrazione che ora la censura si può combattere con mezzi più efficaci e che non sarà più possibile "silenziare" le opinioni avverse al governo e soprattutto, la rabbia del Paese reale, messo alle strette dal precariato e dalla crisi economica.

I punti più forti della serata sono stati, l'intervista a Monicelli






e, ovviamente, il monologo di Luttazzi

(parte 1)



(parte 2)


Monicelli mi ha colpito profondamente, con il suo discorso sulla necessità di una rivoluzione che possa combattere l'oscurantismo e la prepotenza, non solo di questo governo, ma del popolo italiano in generale. Un popolo disposto, da sempre, ad obbedire alla legge del più forte. Dobbiamo essere pronti a lottare contro questi disvalori ormai dominanti, per il nostro futuro.

"La speranza è una trappola inventata dai padroni".

Mario Monicelli




"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza."

Dante Alighieri, Divina Commedia, Ventiseiesimo canto dell'Inferno




Per parafrasare Gaber, la situazione culturale non è buona. La scuola viene rasa al suolo per via dei tagli: degli stipendi degli insegnanti, delle risorse, delle materie. Conoscere la geografia è un'optional ora che c'è internet, i palmari, i navigatori satellitari. L'economia è l'unica cosa che conta in un mondo diventato mercato. Un economia che assorbe anche la politica, l'associazionismo, la vita delle persone: esse sono cifre su uno schermo, cose di poco conto, sacrificabili.

La televisione è un deserto di pixel vuoti, che non offre la benchè minima riflessione. Telegiornali che occultano notizie, sostituendole con sceneggiate sui saldi o sulle fiere gastronomiche; programmi di approfondimento dominati da politici urlatori, che si parlano addosso e non cambiano nulla; vecchi e nuovi film superficiali ; quiz al cui confronto, i test sugli scimpanzè sono un fine esercizio di intelligenza; programmi comici placebo, che inseguono la risata di stomaco e contribuiscono ad accettare lo status quo. La satira, bestia pulciosa, è bandita. E' bandito anche un qualsiasi programma che apra uno spiraglio tra il sistema di pensiero A e il sistema di pensiero B.

Al cinema sbancano i blockbuster con effetti speciali a mille o i film stile "Natale a...". Si festeggia il successo di questi titoli come la manna dal cielo. Fanno girare l'economia. Questo è l'importante. E poi si dice "La gente almeno va al cinema". Questo mi ricorda il discorso che fanno quelli che dicono che è un bene che i giovani leggano i libri della Meyer, perchè almeno leggono qualcosa. Non sono d'accordo. E' come dire che basta nutrirsi: non conta se io mangi un buon pasto completo, preparato con ingredienti freschi o se mangi solo della melassa, mi sarò comunque nutrito. Solo che nel secondo caso starò male. Bisogna pensare, dunque, ai danni.
I danni a lungo termine che questo appiattimento culturale produce. L'italiano medio è legato ad un sistema di valori retrivi ed è portato a tentare di realizzare dei sogni altrettanto mediocri: la ricchezza ad ogni costo, avere tante donne, il SUV, le vacanze nelle località esclusive. Hanno Berlusconi come modello e sognano di diventare come lui. Sognano di diventare delle macchiette viventi.

La cultura non viene vista più come la via dell'emancipazione sociale, in un sistema dominato dalle raccomandazioni e dalle conoscenze e neanche come valore in sè, come la gemma che serve ad illuminare vite altrimenti grigie.
E' necessario che si torni a dare importanza alla cultura, all'arte, al bello, a tutto ciò che rende la vita un'esperienza profonda e che ci salva da un arido nichilismo. Tra i valori da recuperare assolutamente, per sperare nel futuro, c'è questa curiosità, questa tensione verso l'infinito, che è il bisogno di conoscenza.




Passerà… ma quando poi… ?
Quando non sentirò più questa lacerazione d’anima.
Quando la solitudine mi riavvolgerà senza farmi più male.
Quando pensarti….sarà solo un movimento di cellule
uno scambio di informazioni… neuronali
e non il dolore sordo che sento
in questo momento…

Passerà…ma quando poi…?
Quando il sole non sarà più freddo
e l’aria tornerà ad essere respiro
e il tuo nome non sarà che un nome… e nel pronunciarlo
non piangerò
come sto facendo in questo momento…
chiedendoti perché…
e lasciando la risposta nell’ignoto,
perché non ci sarà risposta…

E’ solo il mio cuore bastardo
che non vuol capire.